Ecco il sito della parrocchia Santa Maria delle Grazie di Agropoli, si trova nel Cilento, in provincia di Salerno.
La veste rinnovata di questo sito costituisce il nostro strumento di comunicazione, di dialogo e di incontro, che si affianca agli altri.
Esso dice non solo del qui e ora ma anche dell’oltre e dell’altrove, poiché «senza le strade interiori dello spirito non si può camminare eretti e con dignità sulle strade esteriori del mondo», come sostiene Ernst Bloch. Esso cerca il senso degli eventi, esprimendo le ragioni non solo della ragione, ma anche della fede, memori che “non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi», come scriveva Antoine de Saint-Exupéry, nel delizioso racconto/fiaba Il piccolo Principe.
La parrocchia, porzione del popolo di Dio in cammino, come donne e uomini, come umanità, vuole andare oltre, scoprire orizzonti nuovi, avanzare senza rifiutare la fatica del credere e del pensare e dell’amare Gesù Crsito. Karl Barth, teologo evangelico, soleva affermare che il cristiano è un uomo che ha in una mano la Bibbia e nell’altra il giornale; cioè è guidato dalla passione per Dio e per l’uomo, per la vita di Dio e per la vita dell’uomo.
Il progetto di un sito rinnovato è espressione di laici impegnati che vogliono misurarsi con la realtà che ci circonda. E’ questa un’occasione di presenza nella società in cui si vive, fieri di poter essere, anche attraverso questo mezzo, interpreti della fede e testimoni della speranza. Uscir fuori dal perimetro dei luoghi di culto è motivo di impegno lungo le strade degli uomini, nell’annuncio del Vangelo e nel vissuto della carità.
<<Queste pagine [di vita di chiesa] vorrebbero essere un tentativo di mettere in luce la chiesa come possibile presidio di autentico umanesimo, spazio di dialogo e di recupero di principi condivisi, luogo di confronto tra etiche e atteggiamenti individuali e sociali diversi ma non per questo automaticamente contrapposti ed escludentisi a vicenda. Sono pagine che nascono dalla convinzione che fuori dalla chiesa non c’è solo barbarie e vuoto di principi e che d’altro canto la chiesa possiede un patrimonio di sapienza umana e spirituale che non è destinato a restare negli spazi del culto privato o nei convincimenti di una setta, per quanto influente» (E. Bianchi).
La chiesa è “organismo vivente”, chiamata a “essere sempre pronta a rendere ragione della speranza che è in lui”, come dice l’apostolo Pietro, chiamata a saper rischiare, a una mentalità di confronto richiesta dal cosiddetto “villaggio globale”. Questo sito vuole essere appunto una “finestra sul mondo”, sul “villaggio globale”: una finestra che ci consente di affacciarci oltre le mura delle nostre chiese, di sporgerci oltre il chiuso del proprio “io”, di guardare, di osservare, di capire, di contemplare, assumendo le proprie responsabilità in relazione con persone e istituzioni, con i problemi che accompagnano la vita, con la bellezza e la fatica del quotidiano, con la vita di fede e di promozione umana, ispirati dal Vangelo e dell’esperienza di fede ecclesiale.
Ci sarà spazio per tutte le dimensioni e le età: famiglie con bambini, giovani, coppie, anziani, mondo della scuola, del lavoro e dell’economia, dei diritti dei cittadini, del tempo libero; spazio dedicato al territorio agropolese, con le sue risorse e i suoi problemi, all’Italia e al mondo; spazio riguardante la vita di chiesa qui ad Agropoli; spazio dedicato alle domande dei lettori.
Il punto di vista è quello di credenti laici adulti nella fede, impegnati nei diversi ambiti della vita, che si misurano con la realtà quotidiana, aperti al confronto e alla collaborazione. La lettura e la valutazione della realtà, le proposte per migliorarla sono finalizzate all’azione concreta. Possa essere segno di una chiesa viva; viva perché animata da posizioni motivate e da persone impegnate nella vita quotidiana, che si interrogano sui temi fondamentali: vita, famiglia, educazione, giovani, anziani, lavoro, ambiente, libertà, pace, sicurezza, in questo periodo anche temi sanitari, economici e relazionali; viva perché capace di far sentire la sua voce in una serie di problemi (casa, assistenza, sanità, territorio, volontariato, droga etc) che toccano da vicino la vita delle persone.
C’è poi uno spazio riservato alla dimensione liturgica, con al centro le celebrazioni e gli eventi annuali, con i cori, i gruppi impegnati nel decoro chiesa, le persone disponibili per i diversi eventi dell’anno liturgico.
Un’altra sezione specifica è riservata alla catechesi a tutti i livelli, ai gruppi, associazioni, movimenti che rendono più bella e varia la nostra comunità, con un servizio prezioso a livello catechetico: Catechesi per prima confessione, prima comunione, cresima/cresima adulti, corsi prematrimoniali, gruppo biblico, Azione Cattolica ragazzi, giovani e adulti, lo stesso per l’Agesci/Scout ragazzi, giovani, Rinnovamento nello Spirito, Gruppo missionario, Gruppo Regina della Pace, Focolarini, vari gruppi di canto.
E poi c’è l’area dedicata alla dimensione caritativa e/o volontariato: Centro di Ascolto dei bisogni e delle esigenze delle persone, con un servizio per ragazzi bisognosi in ambito scolastico; Caritas, Centro Aiuto alla Vita, Unitalsi; centro per famiglie in difficoltà sia come coniugi, sia con gruppi della parola per favorire il rapporto tra genitori e figli con la presenza di due psicologi e in collegamento con il consultorio familiare di Napoli, sportello antiracket, sportello antiviolenza sulle donne, associazione alcolisti anonimi; uno sportello lavoro, in collaborazione con gli uffici della diocesi, per aiutare i giovani in particolare ad inventarsi un lavoro o a cercare un lavoro.
Infine uno spazio è dedicato anche all’oratorio. La promozione umana è al centro dell’impegno oratoriale. San Giovanni Paolo II (e questa sala è a lui dedicata) affermava che l’uomo è la via della chiesa, ogni uomo, tutto l’uomo, l’uomo in piedi e quello caduto, l’uomo in salute e quello malato, l’uomo credente e quello dubbioso, l’uomo intraprendente e quello rassegnato, l’uomo realizzato e quello deluso, l’uomo ferito dalla vita e quello risanato dalla misericordia: ogni uomo è al centro del progetto oratoriale.
La varietà di proposte permette di avvicinare le persone, i ragazzi, i giovani e meno giovani, anche quelli un po’ più emarginati aiutandoli a relazionarsi positivamente agli altri e integrandoli nei diversi gruppi, facendo inoltre opera di prevenzione per tutti.
Anche nella società di inizio del terzo millennio l’oratorio conserva intatte le sue potenzialità di strumento educativo, con le caratteristiche di luogo idoneo a condurre i ragazzi a una sintesi armoniosa tra fede e vita. Inoltre attraverso strumenti come lo sport, l’aggregazione, la musica, il teatro, il gioco e lo studio l’oratorio possiede i mezzi giusti per allacciare alleanze con le altre agenzie educative dalla famiglia [il cui ruolo e significato va sottolineato sempre più], alla scuola e offre al mondo dei giovani e non solo una sorta di “ottimismo educativo”. Come dice don Bosco, <<dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buono o triste avvenire della società>>.