Domenica 17 luglio 2022 è stata celebrata la giornata missionaria saveriana ad Agropoli, precisamente nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie, organizzata e realizzata in collaborazione con il gruppo missionario della parrocchia. Va riconosciuto innanzitutto l’accoglienza e l’ospitalità dalla parte di don Bruno, l’attuale parroco, che ci ha permesso di riprendere questo appuntamento storico, che in questi ultimi due anni è stato interrotto a causa della pandemia.
Oltre ad animare le sette celebrazioni eucaristiche siamo riusciti anche ad animare una decina dei giovanissimi, tre dei quali venivano da Salerno, con il tema «Prendersi cura».
Alla luce del racconto del prendersi cura di Abramo fatto ai tre viandanti alle Querce di Mamre (cfr. Gen 18,1-10) ci siamo detto che in realtà prendersi cura dell’altro indirettamente ci prendiamo cura anche di noi stessi: «Prendersi cura è prendere tra le mani la vita dell’altro nella sua unicità e fargli capire che è quella che lo rende speciale e serve insieme agli altri a dare una forma, senso e colore nei nostri giorni: uno si prende cura dell’altro e l’altro si prende cura di me»; «Prendersi cura significa innanzitutto accogliere chi è sul nostro cammino, come Abramo che accoglie i tre uomini e li ristora; da quest’accoglienza scaturisce la grazia successiva: “Sara tua moglie avrà un figlio”», sono stati gli echi risuonati nel cuore di due ragazzi presenti a questa giornata missionaria.
Attraverso una dinamica semplice nel fare due linee con due colori diversi (per rappresentare il lato sia positivo che negativo di ciascuno) su un cartellone e successivamente tutti membri del gruppo sviluppavano tale linea colorandola, disegnandola, dando il nome fino a trasformarla nelle varie immagini. Le due linee iniziali sono state, alla fine, trasformate in un uccello, pesce, natura, musica, etc.
Si è capito che «Confondendo i nostri colori in quelli degli altri, si perdono i colori che non amiamo e quindi le nostre negatività, mentre quelli che amiamo diventano più belli e si trasformano in altro.
Quindi “l’altro“nella relazione è prezioso perché migliora le nostre debolezze e valorizza le nostre virtù»; «Gli altri hanno completato il disegno che avevamo cominciato, dando un senso a ciò che avevamo solo accennato, consentendoci di scoprire ciò che le nostre poche linee potevano diventare».
È stata anche una giornata segnata non solo dalle celebrazioni e riflessioni, ma anche dell’amicizia tra i giovani, del divertimento (ballo e mare) e della carità finale allestendo, nel complesso della chiesa, una bancarella degli oggetti usati per sostenere il progetto del Xavier house dei confratelli saveriani in Thailandia.
di Ferdinandus Supandri